giovedì 10 gennaio 2013

Destra Sinistra e Centro: l’inganno pseudopolitico continua di Eugenio Orso, Anatolio Anatoli e il compagno pollpot

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                                Giuramento della Pallacorda (20 giugno 1789)
La distinzione fra Destra e Sinistra, fra le quali se ne sta il Centro politico, origina dallo schierarsi in senso fisico dei delegati nell’Assemblea Nazionale Costituente francese, nata ufficialmente il 9 luglio 1789 dagli Stati Generali, qualche giorno prima della presa della Bastiglia. Aristocrazia (secondo stato) e Clero (primo stato), per la classe alta, a destra, Terzo Stato a sinistra. E se i rappresentanti delle classi si fossero schierati diversamente? Si sarebbero invertite le parti, perché oggi la destra sarebbe la sinistra e la sinistra la destra, e uno come Robespierre lo dovremmo considerare “di destra”. Ma il centro se ne starebbe pur sempre nel mezzo.
Destra Sinistra e Centro si affrontano ancora una volta nella campagna elettorale italiana.
Bene! Anzi, male! O meglio, malissimo!
L’apparato mediatico al servizio di questo capitalismo fa credere che Monti è di Centro (aporeticamente cattolico e neoliberale nello stesso tempo), Bersani è di Sinistra (o di centro-sinistra, secondo le specifiche esigenze elettorali e gli apparentamenti) e Berlusconi è di Destra (o di centro-destra, autodefinendosi il cav un moderato e un liberale).
E’ tutto falso. Non ci sarebbe neppure bisogno di dirlo, se non fosse che gli idioti manipolati abbondano, e predomina un tipo umano ammaestrato che ha smarrito (per sempre?) la coscienza politica e sociale.
Fuorviati dalla propaganda sistemica, abbagliati e depistati dai media, condizionati e orientati dai sondaggi, gli elettori – cioè quelle masse impoverite, drammaticamente reali, che diventano per l’occasione corpo elettorale, nella necessità di delegare ancora una volta il potere al Sovrano – in assoluta maggioranza credono che queste entità fantasmatiche esistono veramente, rappresentando alternative concrete ciascuna alle altre contrapposta sulla scena politica.
Perciò, Monti è di Centro, anche se lui stesso si vende come (fervente?) cristiano di matrice cattolica e (neo)liberale nello stesso tempo, cacciando chi dovrebbe valutarlo per dargli il voto in una strada senza uscita, che poi è quella dell’aporia. Bersani è di Sinistra perché nella brutta copia dell’agenda politica euromontiana, da lui agitata in campagna elettorale, ci sono tracce appena percettibili di laburismo. Berlusconi è di Destra e per di più populista, pur autodefinendosi moderato e democratico liberale, anche se finora si è ben guardato dal contrastare efficacemente le imposizioni programmatiche dell’unione europoide e i voleri della classe dominante globale, della quale non fa parte. Ma per gli imbecilli che parteciperanno alla sceneggiata prossima ventura come tifosi sui campi di calcio –gran ludo e rito, di un sistema apparentemente solidissimo, che si confonde con la calciomania – Monti è il Centro (nell’aporia cristiano-neoliberista che lo contraddistingue), Bersani è la Sinistra (per le tracce appena percettibili di laburismo postmarxista) e Berlusconi è la Destra (con l’aggravante di un certo populismo antidemocratico).
La contrapposizione simulata diventerà convincente, per i tantissimi idios che non potranno non cadere nella trappola, e lo Spettacolo della tenzone fra le tre grandi fazioni, evocate in occasione della chiamata alle urne, sarà così assicurato ancora una volta.
Peccato che la politica italiana è decisa altrove, fuori da questo paese, e chi vincerà il prossimo appuntamento elettorale sarà il mero esecutore di politiche economiche, sociali e finanziarie nate da una sola matrice: quella sopranazionale europoide e globalista.
Il corpo elettorale idiotizzato terrà finalmente conto di questo piccolissimo particolare che sposta completamente l’angolo visuale e rivela l’inganno, riuscirà a vedere oltre lo schermo che trasmette lo Spettacolo, dopo anni e anni di miopia quasi assoluta?
Sicuramente no, perché ciò che si fa prevalere in tali circostanze, assorbendo la totale attenzione degli elettori, è il rituale scontro senza effettività politica e sociale, senza riflesso alcuno sui programmi effettivamente applicati, fra Destra Sinistra e Centro. Le tre entità fantasmatiche, suscitate come spiriti depistanti otto-novecenteschi in campagna elettorale, si materializzeranno esclusivamente in funzione del rito elettoralistico, diventando sempre più reciprocamente conflittuali man mano che si avvicinerà l’appuntamento delle urne.
Quando il rituale si esaurirà, a urne aperte e schede contate, i fantasmi di legittimazione politica otto-novecenteschi Destra Sinistra e Centro inizieranno improvvisamente a dissolversi, cesseranno le rivalità esasperate dalla campagna elettorale e si formerà un governo sottomesso ai poteri esterni, come e più dei precedenti Monti I, Berlusconi IV e Prodi II. Un esecutivo fantoccio espressione di quella Dittatura Indiretta Sopranazionale della Classe Globale che è la vera sostanza politica e l’esito della democrazia liberale.
A poco serve che Monti, davanti all’incauta richiesta del pd bersaniano di una futura collaborazione dopo il voto, dichiari che parlare oggi di alleanze (in pieno Spettacolo elettorale) è prematuro. Questa collaborazione fra parti fintamente contrapposte ci sarà, se lo richiederanno le circostanze, a urne aperte e seggi assegnati, per continuare nell’applicazione pedissequa dell’agenda euromontiana. Monti non sta togliendo le castagne dal fuoco a Berlusconi, con l’appoggio alla candidatura di Albertini in Lombardia, come sembra sospettare Bersani, il quale si scopre fino al punto di ammettere che nel dopo elezioni chiederà la collaborazione di Monti e dei centristi, accampando la scusa dell’apertura di un dialogo con le forze moderate. Monti sta interpretando la sua parte di capo del Centro abbastanza bene, respingendo le premature avances di Bersani e cercando di limitarne i quozienti elettorali, perché così mostra al suo pubblico che corre per vincere, fingendo che la corsa non è truccata e il suo esito non è predeterminato. Bersani, invece, rivela di essere un po’ imprudente, tendendo la mano a Monti e al Centro anzitempo. Rischia così di perdere i voti di coloro i quali credono che lui, con la Sinistra, rappresenti una concreta alternativa a Monti e al suo Centro. E sì che la Sinistra è maestra, non da ieri, nell’ingannare le masse, predicando talora in senso laburista (ma con molta moderazione) per poi appoggiare senza riserve o addirittura eseguire in prima persona i massacri sociali neoliberisti!
In questa campagna elettorale c’è però qualcosa che sfugge un pochino al controllo elitista-finanziario, solitamente ferreo, introducendo qualche elemento di incertezza, potenzialmente destabilizzante, nello Spettacolo.
Il primo elemento è Berlusconi stesso, già citato come capo della Destra. Berlusconi potrebbe esagerare con il populismo, rischiando involontariamente di rompere certi tabù come l’appartenenza all’unione, l’eterna permanenza nell’euro, la concordia forzata fra i popoli e i governi europei, con particolare riguardo per i rapporti con la Germania. In che circostanze lo farà? Soltanto in circostanze per lui e per il suo patrimonio totalmente sfavorevoli, o se attaccato con decisione e minacciato nei suoi interessi vitali e patrimoniali dai Signori della mondializzazione finanziaria. Sicuramente questa ipotesi non è troppo probabile, ma se si verificherà potrà dare una grossa mano alla destabilizzazione sistemica, e non certo alla stabilizzazione del potere vigente, aprendo nuovi scenari almeno per l’Italia (uscita dall’euro?).
Il secondo elemento è Grillo, che si muove con le sue liste al di fuori dell’usuale schema Destra Sinistra e Centro. Grillo, fin qui non citato perché non rientra nel copione che solitamente anima lo Spettacolo elettorale, molto difficilmente potrà conseguire quozienti tali da consentirgli di governare. Anzi, forse si piazzerà non al secondo, non al terzo, ma soltanto al quarto posto, subito dopo il Centro di Monti. In tal caso la sua opposizione parlamentare conterà ben poco, e il suo movimento rischierà in tempi brevi di finire stritolato negli ingranaggi del sistema.
Infine, quale sarà l’esito più probabile delle prossime politiche, alla fine dello Spettacolo elettorale, a meno di clamorosi imprevisti?
Per quanto si può ipotizzare al momento attuale, la Sinistra, al primo posto per voti e seggi, cercherà la collaborazione di un Centro impossibilitato a vincere, perché da sola non riuscirà a conquistare la maggioranza al senato. Berlusconi, con buone probabilità, pur sconfitto riuscirà a impedire una maggioranza troppo ampia della Sinistra (che è quel che desidera anche Monti), minacciando di trasformare in un Vietnam il senato. Così, il Centro interverrà per consentire il governo del paese supportando la Sinistra, dividendo con questa le responsabilità dell’esecutivo. Ciò significherà, nel concreto, la continuazione dell’agenda Monti, proprio come richiesto dalle entità sopranazionali euroglobaliste.
In fede

Eugenio Orso
Anatolio Anatoli
Il compagno pollpot
da pauperclass

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