giovedì 28 febbraio 2013

Grillo il pifferaio traditore di wilma criscuoli da losai

GRILLO: IL PIFFERAIO TRADITORE




di Wilma Criscuoli 

Il pifferaio di Hamelin è una fiaba tradizionale tedesca, trascritta, fra gli altri, dai  fratelli Grimm. La fiaba narra di un uomo che promette di disinfestare la città dai ratti con un piffero. La popolazione gli da fiducia, e lui suonando un piffero e ipnotizza tutti i ratti convogliandoli in un fiume dove muoiono annegati. Ma dopo aver disinfestato la città, il pifferaio continua a suonare il suo strumento, attirando però questa volta tutti gli abitanti della città e convogliandoli verso il fiume, dove annegheranno anche loro.

Adesso vi domanderete, ma che centra con Grillo? L’analogia calza a pennello, purtroppo, e vi spiego perché. Il successo di Grillo-Casaleggio è stato programmato da molto tempo, con pericolosa astuzia. Gli italiani sono da tempo sfiduciati verso tutta la classe politica, mentre nello stesso tempo soverchiati da incomprensibili sacrifici, così la classe politica è diventata “la casta” cioè il principale nemico. Levando di mezzo tutti i politici sarebbe stato tutto risolto, non tenendo conto che questi sono burattini in mano ad alti poteri anche occulti, i camerieri dei banchieri.

Ma la ribellione contro “la casta” non è stato un concetto nuovo, non è stato un risveglio spontaneo del popolo sul momento. La ribellione contro la “casta” è stata fomentata ad arte,  riesumando un vecchio libro del 2007 di 288 pagine edito dalla Rizzoli, intitolato “La Casta” firmato da Sergio Rizzo e Antonio Stella. Niente di nuovo. Ma perché si è riesumato questo libro del 2007? Perché il malcontento cresceva, era reale, e per renderlo innocuo andava incanalato e manipolato. Perché convogliare il malcontento facendo credere che l’unico nemico da abbattere era la classe politica, significava distogliere l’attenzione dai reali problemi, come se bastasse cacciare gli attuali politici dal Parlamento per risolvere i problemi.

Significava non parlare di Signoraggio, di scie chimiche, Sovranità Monetaria. Concentrare l’attenzione sugli introiti dei politici di turno, mentre agli italiani veniva chiesto tutto, significava eliminare la possibilità che si capisse che il Debito pubblico non esiste, che è una truffa!

Se non era così strumentale convogliare il malcontento verso la “casta” non se ne parlava così ampliamente in tv, non girava (dicendo che era stato censurato) lo sketch di Enrico Brignano entusiasmando l’emotività popolare.
La vera arma del sistema è convogliare il dissenso e manipolarlo, facendo leva sull’emozione più che sulla razionalità. Avere il potere del dissenso si traduce in un assenso. Preparato il terreno, è apparso sulla scena politica Grillo con il suo piffero magico.

Prometteva come ha promesso il personaggio della favola, di disinfestare l’Italia dalla “casta”,  attirando più gente possibile, molta in buona fede, abbagliata dalle promesse senza senso.

Grillo con i suoi “Tsunami Tour” come il pifferaio magico ha riunito sempre più gente al suono delle sue parole, senza programmi alternativi, con demagogiche promesse, diventando il Guro indiscusso. Ha tirato fuori il  termine “reddito di cittadinanza” esulando dal contesto che aveva scritto Auriti, e si è guardato bene dal parlare dell’emissione della moneta a debito, dunque promessa campata in aria. Niente a che fare con Sovranità monetaria. Ha proposto un referendum sull’euro, niente di più fuorviante, come se il problema fosse il nome della moneta, non da chi è coniata ed emessa a debito. Nulla a che fare con la Sovranità Monetaria.
Di Geoingegneria, scie chimiche, neanche a parlarne, non c’è tempo. E con questo risultato elettorale il piffero magico di Grillo dove convoglierà gli Italiani? A mio avviso al baratro. La situazione dello stato attuale delle cose porta ad una governabilità impossibile, non si sa ancora chi andrà a parlare con Napolitano, probabilmente Grillo o Casaleggio si dice, ma sono stai eletti? No, alla faccia della democrazia!

All’interno del movimento gli stessi grillini non sanno i nominativi degli eletti, tutti fermi aspettando le direttive, una completa apparente anarchia gestita da Grillo e Casaleggio, ma sono stati eletti? No, alla faccia della trasparenza!
Azzerati i partiti cosa rimane? Non una alternativa, ma un pericoloso vuoto. Ha vinto la rabbia, ma non la consapevolezza, rabbia sapientemente alimentata dai primi VaffanculoDay, e trascinare la gente su questa onda è facile, basta avere un piffero magico emettendo suoni piacevoli e gradevoli.

Il reale scopo di Grillo-Casaleggio è traghettarci verso il Nuovo Ordine Mondiale, spero di cuore che i grillini se ne rendano conto.

fonte:

Alberto Bagnai: La prevalenza del declino da sinistra in rete

http://www.sinistrainrete.info/index.php?option=com_content&view=article&id=2587:alberto-bagnai-la-prevalenza-del-declino&catid=44:europa&Itemid=82

mercoledì 27 febbraio 2013

Quello che ci conferma questa tornata elettorale

di Militant

Un risultato schizofrenico: l’Italia ha attraversato la crisi e affrontato i sacrifici imposti dalle misure di risanamento con più compostezza, con meno proteste e tensioni sociali degli altri paesi europei. Poi, al momento di votare, ecco che il paese che era considerato tra i più europeisti, premia un movimento anti-UE come quello di Grillo e la coalizione di Berlusconi, sotto l’effetto di impulsi populisti e di ostilità nei confronti di Bruxelles”.  Firmato: Charlie Kupchan, politologo statunitense del Council on Foreign Relations.
Iniziamo da queste parole, lette oggi sul Corriere della Sera, che da sole confermano tutto ciò che andiamo dicendo da anni, che abbiamo detto il giorno stesso delle elezioni, e che la cosiddetta “sinistra radicale” continua a non capire, chiudendosi nel suo ostinato quanto sprezzante tentativo di aggirare la realtà provando a chiedere un voto basato sul nulla. Voto che ne ha decretato l’ulteriore scomparsa da qualsiasi orizzonte politico. Un accanimento terapeutico, questo, a cui avremmo tutti il dovere di porre fine con una significativa eutanasia per impossibilità di rianimazione.
L’assenza di qualsiasi organizzazione politica che sappia stare nelle lotte sociali produce assenza di conflitto politico. Le varie forme di conflittualità che emergono rimangono infatti ferme allo stadio vertenziale, prive di qualsiasi prospettiva che possa incidere sui meccanismi del potere.
Lo capiscono anche gli ideologi del capitalismo: in Italia non esiste conflitto politico, ed è per questo che ancora una volta la sinistra rimane fuori da ogni ipotesi di rappresentanza (d’altronde, se ci fosse conflitto, non ci sarebbero magistrati in cerca di consenso a sinistra). Quello che ci sembra però palese, e che riesce a capire anche il politologo statunitense con una brillante sintesi, è che l’assenza di conflittualità politica non nasconde il malessere e i bisogni che larga parte della popolazione vorrebbe esprimere. E infatti, il vero vincitore delle elezioni politiche nazionali del 2013 è il partito anti europeo, espressione del sacrosanto risentimento dei lavoratori italiani contro la perdita di potere delle istituzioni democratico-borghesi in favore di una serie di enti tecnici sovranazionali. Il fatto che questo risentimento non trova sbocchi politici a sinistra, non impedisce certo di emergere. Le praterie politiche apertesi da alcuni anni a questa parte vengono perciò raccolte da Grillo e da Berlusconi, due diverse forme di destra liberale, una anarco-liberista e una altra conservatrice populista.  Nel mondo del lavoro l’Europa è assimilata al mercato, al liberismo galoppante, alla perdita di potere d’acquisto. Continuare a difendere questa Europa significa allinearsi al gruppo di potere che determina questo modello di sviluppo. Gli elettori lo hanno capito, anche se poi l’assenza di organizzazioni politica produce una risposta che in realtà va nella direzione opposta a quella che questo risentimento presuppone.
Quelli che non l’hanno capito, come il PD, perseverano nel loro errore. Il giorno dopo infatti subito si sono levati gli strilli di chi proclama “se ci fosse stati Renzi”, non capendo che i votanti hanno bocciato proprio quell’ipotesi lì, e cioè l’ipotesi europeo-liberista. Infatti è proprio il tracollo di Monti a confermare che la gente non ne vuole più sapere di Euro, di Europa, di spread, di moderazione, di controriforme sul lavoro e di imposto risanamento del debito. E l’Europa è un problema evidentemente non in quanto espressione geografica o insieme di popoli, ma come struttura burocratico finanziaria identificata come struttura di potere che ci impoverisce. Una sinistra di classe dovrebbe non solo confermare questa visione delle cose, ma smascherare tutti quei soggetti politici protagonisti di questa costruzione dell’Europa liberista, che oggi si oppongono a parole all’Europa “germanocentrica” ma che in realtà conviene a tutti. L’Europa liberista è solo il riflesso della serie di governi liberisti che ci hanno governato in questi anni. L’elettore medio rifiuta questa Europa, ma l’assenza della sinistra impedisce di vedere i veri nemici in patria, cioè quelle formazioni politiche complici della crisi. La soluzione infatti non è disfarsi dell’Unione Europea (che invece potrebbe essere un percorso di condivisone politica importante), ma stravolgere quei meccanismi che consentono alle strutture europee di esercitare quella sorta di governo “ombra” su tutti gli altri Stati.
Dire Europa, oggi, significa dire mercati sovranazionali, neoliberismo, capitalismo tecnocratico. Significa, insomma, confrontarci col nemico. Ogni discorso che non prende posizione su questo argomento viene visto come colluso a tali politiche, e perciò bocciato. La coscienza dei lavoratori è in realtà molto più avanti, da questo punto di vista; e i discorsi “ragionevoli” dei vari soloni della “sinistra” riproducono in tutto e per tutto il percorso di quei dirigenti socialdemocratici della seconda internazionale, che “ragionevolmente” decisero di appoggiare la Guerra per ragioni d’opportunità nazionale, contro quelle stesse masse che morivano al fronte. Oggi non c’è la guerra ma quel paradigma rimane, e l’opportunismo dei dirigenti politici riformisti è ancora il dato dal quale ripartire.
Ha perso Monti e ha perso quel PD che ricercava proprio in Monti il suo alleato, confermando senza mezzi termini che è stato un voto contro i sacrifici imposti dai mercati e le politiche d’austerity. Che poi i voti siano andati a chi quelle politiche ha contribuito a imporle, come il PDL, ci dice piuttosto del vuoto politico a sinistra. Sono bastate due battute di Berlusconi su Merkel e IMU a recuperare tutto lo svantaggio da cui partiva a Gennaio. Il che la dice lunga anche sul ruolo dei mezzi d’informazione. Ancora una volta, è la televisione ad informare gli italiani, l’unico strumento d’informazione di massa e capace di orientare il voto. Anche questo sarebbe bene capirlo da subito: non sono né le “nuove tecnologie”, né forme alternative di comunicazione a raggiungere od orientare il pensiero della popolazione (semmai, le nuove tecnologie orientano il pensiero di ristrette cerchie sociali delle quali facciamo parte anche come militanti politici). Anche Grillo, formalmente utilizzando la rete, deve la sua popolarità al riflesso mediatico e televisivo che hanno le sue sparate, e molto meno alla sua presunta presenza in rete. Se c’è una cosa che tutti dovremmo imparare dal comico genovese, è proprio la sua capacità di utilizzare i media. Piegandoli ai suoi obiettivi, è stato capace di presenziare tutti i giorni in televisione senza esserci, ha parlato a tutti i programmi d’approfondimento senza presenziare, insomma ha sfruttato il mezzo senza pagarne le conseguenze di chi lo sfrutta, anzi prendendone le distanze, schifandolo, ma occupandolo con il suo personaggio.
L’altro grande vincitore delle elezioni è il non voto. Sono state le elezioni meno partecipate della storia della Repubblica. Il 25% degli elettori ha deciso di non votare, di non avallare un sistema che ha perso ogni sua credibilità. In questo 25% c’è ovviamente di tutto, a partire dal menefreghismo e dal qualunquismo tipico di ogni contesto sociale. Ma la tendenza in corso da diversi anni è netta: l’astensionismo cresce ad ogni elezione, il distacco di larga parte della popolazione dalle manfrine parlamentari è sempre più evidente, e fa il paio con un certo voto di protesta dato a Grillo. L’”americanizzazione” della situazione elettorale è sempre più evidente. Il partito più votato, quello di Grillo col 25%, rappresenta il 25% del 75% dei voti, cioè neanche il 18%. Se a questo togliamo i voti nulli, bianchi o non validi, quel 18% reale si assottiglia ancora di più, smascherando il presunto appoggio di massa tanto a Grillo quanto agli altri partiti. Tutto il resto del carrozzone segue a ruota, e in dati numerici assoluti questo conferma che nessuna forza politica ha un suo radicamento sociale, ha una suo zoccolo duro, una sua classe di riferimento. La Lega Nord, tanto decantata espressione di un determinato ceto sociale, ha il 4% del 75% dei votanti. E’ espressione del nulla, insomma, anche se le analisi dei sociologi o politologi di turno continuano a indicarla come l’organizzazione della piccola borghesia del nord.  La piccola borghesia, semmai, ha votato proprio Grillo, rendendo palese la sua collocazione di classe e i suoi riferimenti sociali.
Chiudiamo parlando del vero sconfitto – forse l’unico – in una elezione in cui hanno vinto tutti ( a parole, nei fatti a parte Grillo tutti hanno perso voti), e cioè il lavoro. Scomparso dalla campagna elettorale, dalle visioni strategiche di ogni partito, dall’orizzonte politico delle varie sinistre, in questi mesi i politici hanno parlato di tutto tranne che di lavoro. Crescita, tasse, IMU, giustizia, Europa: nessuno ha presentato un programma o fatto campagna elettorale fra i lavoratori. E questo mondo si è adeguato, scomparendo dal panorama politico e ricomponendosi elettoralmente sotto altre forme. Le fantasiose praterie che si dovrebbero aprire a sinistra, di cui tanti parlano ad ogni elezione tribolata come lo è stata quest’ultima, non riusciremo mai ad attraversarle se non tornando a fare l’unico compito che dovrebbe avere una rappresentanza di classe a sinistra: organizzare e rappresentare il mondo del lavoro dipendente salariato. Tutto il resto è fumo negli occhi, distogliere l’attenzione, parlare d’altro, adeguarsi alle retoriche dominanti. Il cuore della nostra politica è ancora lì, e continua a non avere rappresentanza.

domenica 24 febbraio 2013

questo a senso adesso raccontare adesso (18) di Paolo Barnard

18

Voto lo sciopero generale ad oltarnza di Gianni Lannes dal blog SU LA TESTA


23.2.13

Ci maltrattano come servi stupidi. Dal 1948 questo è l’appuntamento elettorale più fasullo della storia repubblicana italiana. 
La Costituzione (mai applicata nei suoi dettami) è stata annullata nel 2009 con l’entrata in vigore del Trattato internazionale di Lisbona, approvato da tutti gli aspiranti governanti di oggi. La stessa legge elettorale è incostituzionale ed antidemocratica. 

Il Parlamento tricolore non conta più nulla da un bel pezzo: infatti è stato esautorato senza colpo ferire, nella silenzio dei mass media già asserviti, e nella disattenzione totale.

L’Italia è un Paese a sovranità azzerata. E’ stato annesso agli Stati Uniti d’America già dal 3 settembre 1943 con l’armistizio di Cassibile (soprattutto alla voce clausole segrete) e poi definitivamente soggiogato con il BIA del 1954 con annessi e connessi accordi segreti tra il governo italiano ed il padrone USA.

Tra l’altro, i dittatori di Washington hanno imbottito la nostra terra ed i nostri mari di ordigni ed armamenti nucleari e chimici,  proibiti dai trattati internazionali.

Ci usano come sudditi analfabeti che al massimo possono mettere una croce su candidati designati dal sistema di potere, compreso il movimento 5 stelle dell’eterodiretto Grillo, adottato in tempo utile dalla Casa Bianca (si legga il rapporto dell’ambasciata Usa del 4 aprile 2008). 

Oggi questa sovranità è stata vanificata dal prevalere di interessi che sistematicamente trascurano e calpestano il bene comune, a vantaggio della conservazione dei privilegi di pochi. Accade così che milioni di lavoratori, insegnanti, professionisti, pensionati, studenti, giovani disoccupati e precari, artigiani, piccoli e medi imprenditori, disabili, malati cronici, debbano pagare i costi di una crisi di cui non sono responsabili, mentre un pugno di finanzieri, avidi prenditori, manager senza scrupoli, speculatori , avventurieri della finanza continuano ad appropriarsi di risorse che sono di tutti. 

Mai , dal dopoguerra ad oggi, la disuguaglianza tra i ceti sociali è stata più marcata. Mai abbiamo percepito con tanta immediatezza la precarietà del nostro vivere e l'incertezza del nostro futuro. E mai ci siamo sentiti tanto lontani da ogni sede decisionale: siamo al punto in cui non siamo più liberi di scegliere chi votare, non più in grado di far sentire la nostra volontà a chi ci governa, di rifiutare leggi inique fatte a vantaggio di qualcuno e a danno di molti. Nemmeno i referendum sono più sufficienti a modificare provvedimenti che contrastano con la volontà della maggioranza degli Italiani.

L’Italia è la culla della norma giuridica, ma la tomba della giustizia. Milioni di leggi e nessun diritto.

Anche la salute è un lusso: 12 milioni di persone vivono in aree gravemente inquinate e mai bonificate. 

E’ in atto una guerra ambientale non dichiarata, a base di sperimentazioni belliche occulte sulla nostra pelle, compresi i terremoti artificiali, innescati per vedere l’effetto che fa. Basta alzare lo sguardo al cielo per rendersene conto. Perfino l’acqua “potabile” è gravemente inquinata.

E’ davvero ingenuo chiedere al sistema di potere che ha generato questa gravissima situazione di riformarsi. La crisi economica è stata fabbricata a tavolino per impoverirci sempre più per portarci allo stremo. Allora, non servono le ricette propinate dai soliti predicatori del nulla. 

L’Italia non ha bisogno di imbonitori che riempiono le piazze per il solito spettacolo. Non c'è niente da ridere. Basta con l'intrattenimento a caro prezzo. 
Sveglia: dobbiamo essere attori di un mutamento epocale, non spettatori passivi, controllati e manipolati.

Per quel che può contare la mia indicazione: sciopero generale ad oltranza per paralizzare tutto il sistema

Siamo “cives”, cittadine e cittadini, non marionette da illudere con i bagni di folla. Occorre rinunciare ai gretti egoismi quotidiani, perché a breve, questo illusorio benessere svanirà.

Libertà, democrazia e giustizia sociale vanno conquistate con determinazione, pacifismo e nonviolenza. 

“Quando i poteri pubblici violano le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è un diritto e un dovere del cittadino”

parola di Giuseppe Dossetti, uno dei padri costituenti 


“Sono le azioni che contano. I nostri pensieri per quanto buoni possano essere sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo” 

Mohandas K. Gandhi

martedì 19 febbraio 2013

Dimensioni Impercettibili (Parte 5 di 7) – Una Stella Oscura trascina gli asteroidi verso la Terra Scritto da Dan Keying


http://www.segnidalcielo.it/2013/02/18/dimensioni-impercettibili-parte-5-di-7-una-stella-oscura-trascina-gli-asteroidi-verso-la-terra/


Leggete la prima parte: Dimensioni Impercettibili (parte 1 di 7) – Entità Extraterrestri tentano di placare la furia del Sole:
Leggete la seconda parte: Dimensioni Impercettibili (parte 2 di 7) – Interazioni con Creature Multidimensionali oltre i confini dei Piani di Esistenza:
Leggete la terza parte: Dimensioni Impercettibili (parte 3 di 7) – Una Rivoluzione Evolutiva dietro Invisibili Mondi Sensoriali:
Leggete la quarta parte: Dimensioni Impercettibili (parte 4 di 7) – Extraterrestri aiutano l’umanità evitando il pericolo di impatto con corpi spaziali minacciosi:

giovedì 14 febbraio 2013

VOTO GANDHI di Gianni Lannes dal sito su la testa

VOTO GANDHI

 di Gianni Lannes

Guerra agli umani e violenza alla natura!

C'è un'aggressività che ci tiene lontani gli uni dagli altri e dai problemi con cui dobbiamo confrontarci.
Più che di macchine e tecnologia all'ultima moda abbiamo bisogno di umanità!

Sono verso non contro...
Sono per unire non per dividere...
Sono per la chiarezza non per la confusione...
Sono per il coraggio
non per la codardia.
Come sempre la verità fa paura e cercano di ucciderla in tutti i modi.
Lo Stato tricolore trama nell'ombra e si ammanta di segreti, perché risponde ad un sistema di potere che usa le forze "politiche", partiti, sindacati, movimenti, fazioni, lobbies.

Nessuno ha la ricetta ma solo mero tornaconto personale.
Nessuno inquadra i veri problemi che attanagliano l'Italia: mancanza di sovranità in tutti i sensi, ingiustizia sociale galoppante, avidità imperante.

La politica è fare il bene comune, non altro.
Fino a quando saremo divisi in tifosi, fans, adepti, seguaci, PASSIVI, ETERODIRETTI, prevarrà la violenza e la stupidità. 
Dubitate di chi blatera di "democrazia diretta" e dal "basso".

Per dirla con Albert Einstein: "La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre".
 Ci trattano come analfabeti: mettete una croce qui sui candidati imposti dal sistema. Ripeto: ingenuo credere al sistema di riformarsi. Con queste elezioni antidemocratiche in base ad una legge palesemente incostituzionale si perderà ancora tempo, si faranno altri buchi nell'acqua e nella sabbia. Guardiamo alla realtà, non lasciamoci turlupinare dalle illusioni di chi lobotomizza quotidianamente il nostro pensiero.

Cosa ha prodotto l'Italia nell'ultimo decennio sul piano culturale ed umano? Il vuoto, anzi il nulla. Dov'è sepolta la gioia di vivere? Il Belpaese sta diventando sempre più una discarica industriale a cielo aperto ed una prigione.
 
Così, tanto va lo schiavo alle urne che si crede cittadino.
Andiamo alla radice delle cose, perché qui c'è l'essere umano, senza sovrastrutture, senza schemi artificiali di condizionamento. Usate la vostra intelligenza ed ascoltate il cuore, non le promesse mai mantenute da chi esercita il dominio senza pietà.
L'Italia ha bisogno di altruismo, umiltà e generosità. Sta a noi liberarci dalle catene.

Non ci sono altre altre strade: i regimi si abbattono per conquistare libertà, democrazia e giustizia sociale.

Allora, io voto Gandhi e adotto la sua marcia del sale... 

Mandato d’arresto per il papa: il tribunale ITCCS non ha validità legale

http://italiapiugiusta.wordpress.com/

La vera Costituzione Italiana

http://www.riconquistarelasovranita.it/?p=524

Tribunale Internazionale: Ratzinger costretto alle dimissioni da un mandato d’arresto europeo



http://www.segnidalcielo.it/2013/02/14/tribunale-internazionale-ratzinger-costretto-alle-dimissioni-da-un-mandato-darresto-europeo/

IL VATICANO DOVRA'RISPONDERE DI CRIMINI CONTRO L'UMANITA.



http://www.segnidalcielo.it/2013/02/14/il-vaticano-dovra-rispondere-di-crimini-contro-lumanita/